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Albé Giacomo
(Viadana, 1829 - Milano, 1893)
Giacomo Albé nacque nel 1829 a Viadana, rampollo di una famiglia borghese. A Casalmaggiore conobbe il pittore Giuseppe Diotti (1779-1846). Si trasferì poi a Roma dove, probabilmente, frequentò l’Accademia di San Luca. Nel 1868 espose in una collettiva al Liceo Virgilio di Mantova. Giacomo Albé divenne noto per i ritratti, in cui coglieva l’interiorità dell’anima, con tocchi di colore caldi e morbidi. Vi si avverte la quotidianità domestica, più che la celebrazione del personaggio.
Giacomo Albé fu socio dell’Accademia Virgiliana di Mantova e insegnò all’Accademia di Brera. Ha dipinto il figlio della signora Sola Busca, esposto nel 1888 a Bologna e venduto alla contessa Fanny Magnaguti Revedin. Albé ha eseguito anche ritratti di personaggi illustri dell’epoca, quali il ritratto di Maria Fochessati, di Vittoria Capilupi, di Bice Melzi d’Eril, di Fanny Magnaguti Revedin e di Ippolito Nievo. Ad Albé è attribuito inoltre il ritratto di Luigi d’Arco, conservato a Mantova a Palazzo D’Arco.
Nel Dizionario Thieme-Becker (edito dal 1907) emerge una curiosità sul pittore: Giacomo Albé fu identificato con il pittore di origine italiana D. A. Joaquin, attivo a Cuba dal 1850 al 1859. Si supponeva che l’a rtista avesse lasciato l’Italia per ragioni politiche e che fosse rientrato in Patria dopo la guerra del 1859. L’identificazione fu inizialmente accettata. Ma negli Atti del 1856 dell’Accademia di Belle Arti di Milano, Giacomo Albé risultava accettato nella sezione Disegno, quindi, il periodo cubano sarebbe stato interrotto. D. A. Joaquin era invece Gioacchino Albe, pittore bolognese che si era formato come disegnatore nella bottega di Antonio Basoli (Bologna, 1774 – 1848), pittore, incisore e scenografo di chiara fama.