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Entrando, il visitatore viene accolto in questo ambiente, che lo introduce all’interno della Pinacoteca attraverso un grande scalone. Qui troviamo esposte testimonianze lapidee, epigrafiche e scultoree rinvenute che vanno dal VIII al XIV secolo, provenienti da chiese faentine e ravennati.
Di particolare interesse storico-artistico sono è la presenza di croci viarie, che rappresentano un’antica tradizione medievale caratterizzante tutte le città dell’Italia settentrionale. La loro funzione principale era quella di segnacolo, indicazioni per chi si muoveva in città indicanti luoghi sacri o di ristoro per i pellegrini.
Da ricordare è anche il pluteo raffigurante il Peccato Originale che faceva parte del presbiterio di Sant’Apollinare Nuovo di Ravenna, che segna un legame con la tradizione bizantina ravennate.
La maggior parte degli oggetti qui conservati sono stati fatti utilizzando lo spungone, pietra tipica della zona dell’Appennino romagnolo (da Castrocaro a Meldola), il che lega indissolubilmente questo patrimonio al suo territorio di origine e conservazione.