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PINACOTECA DI FAENZA
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Biagio d’Antonio da Firenze (Firenze, 1446 ca. - documentato fino al 1510)

177

Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Benedetto, Romualdo, Giovanni Evangelista, Girolamo e un Santo Vescovo

177.jpg

tempera su tavola, 1480 ca.

cm. 122 x 196 (cornice di cm. 6)

dal convento di San Giovanni Battista di Faenza (?)

L'opera raffigura al centro la Madonna con Bambino seduta su trono con due angeli che aprono una cortina, a sinistra sono raffigurati San Savino (?), un Santo Vescovo e San Giovanni Battista, a destra i Santi Benedetto (?), Romualdo, Girolamo.
La provenienza della tavola è ignota, anche se quasi certamente apparteneva ad uno dei conventi benedettini di Faenza, forse quello di San Giovanni Battista. Appartiene ad un nucleo di tavole, conservate a Faenza o in Toscana, che nel corso dell'Ottocento i critici avevano attribuito a Giovanni Battista e ad Andrea Utili.
Nel 1935 Grigioni provò la presenza di Biagio D'Antonio a Faenza dal 1476 al 1504 e successivamente Corbara e Golfieri suffragarono decisamente l'attribuzione.
La vicenda critica dell'opera condivide la generale storia attributiva delle opere faentine di Biagio D'Antonio attestata sul nome di Giovanni Battista Utili con una variante data da Geza de Francovich che nel 1925 lo inserì tra le opere di Benedetto Ghirlandaio, situandone la realizzazione verso il 1490-1491.
Sulla datazione dell'opera Roberto Longhi e Luisa Becherucci hanno ipotizzato un accostamento ai modi verrocchieschi, datandola al 1480 circa. Una datazione che è stata a lungo condivisa, ma Roberta Bartoli nella sua biografia su Biagio d'Antonio ha proposto la fine del Quattrocento come momento di realizzazione dell'opera:

A questo periodo caratterizzato da un recupero della tradizione in termini di semplificazione formale e di accentuata religiosità, corrispondono sia la composizione spaziata, che la geometrizzazione delle fisionomie, e lo stesso utilizzo dell'oro nel fondo: ripristino di uno stilema della pittura di devozione condiviso da molte opere fiorentine a cavallo tra i due secoli.

N. inv. 177

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