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PINACOTECA DI FAENZA
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Michele di Matteo (documentato dal 1410 al 1469)

99

Cristo in Pietà

723.jpg

tempera su tavola, 1440 ca.

diametro cm. 24

La piccola tavola circolare è molto probabilmente un frammento posto al centro di una predella alla base di un polittico di provenienza ignota. Rappresenta il Cristo a mezza figura sorgente dal sarcofago. Il Cristo ha le carni olivastre, i capelli castani incoronati dalle spine, capo reclino, gli occhi chiusi e un velo leggero intorno ai fianchi. Antonio Corbara riferisce per l’attribuzione un parere verbale di Roberto Longhi, il quale indicava il pittore bolognese Michele di Matteo come esecutore dell'opera, ipotesi, questa, confermata anche da studiosi successivi. Per Anna Tambini vi è un vero e proprio tipo fisionomico che compare in questa come in altre opere dell’artista caratterizzate tutte dagli occhi cerchiati, il naso sottile, le due pieghe ai lati delle labbra socchiuse, l’ombra sfumata della barba e l’onda dei capelli. Nell’opera di Michele di Matteo, Anna Tambini vede un realismo pungente dove il chiaroscuro conferisce all’anatomia fortemente risentita del corpo una tenerezza di modellato tutta fisica e sensorea. Nel contorno inciso della figura e nell’insistenza linearistica del segno pittorico la stessa Anna Tambini vede l’influsso dell’ambiente veneto con il quale Michele di Matteo fu a contatto probabilmente tra il 1430 e il 1437 per cui ipotizza che la realizzazione di questa opera sia in prossimità di tale esperienza, verso il 1440 circa.

N. inv. 99

 

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