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Colonna reggicroce con quadruplice protome umana
calcarenite locale (spungone)
cm. 234x54x50
dal convento di San Girolamo all'Osservanza in Faenza
Questa opera, ben studiata da Patrizia Capitanio nella sua pubblicazione sulle croci viarie nel territorio di Faenza, è stata utilizzata come segno di confine. Proveniente dal convento di San Girolamo dell’Osservanza, attuale cimitero cittadino, segnava il limite delle terre del convento dalla vicina abbazia delle Sante Perpetua e Felicita. La croce a lance in ferro battuto è stata inserita sull'apice della colonna dai Padri Osservanti, dopo l’asporto di quella originale in pietra, fatto nel 1708 da parte di soldati tedeschi. La parte restante dell’opera, realizzata con la locale pietra spungone, è composta da tre pezzi: la base a capitello cubico rovesciato, il pilastro centrale a ottagono con capitello a cornici e la cuspide a quadruplice protome umana. In questo elemento decorativo a forma di testa umana si avverte il ricordo, secondo Anna Tambini e Patrizia Capitanio, delle antiche erme di origine greca e romana. Si tratterebbe di un richiamo al dio Hermes, nume tutelare dei viandanti e della proprietà. La datazione proposta per l’opera è tra il X e il XII secolo.
N. inv. 47