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Myrta Ciarlantini
bronzo, 1929
cm. 58 x 26 x 28
Opera che si trova datata 1925 o anche 1926. Oggi però tale datazione va corretta al 1929 basandosi su precisi ricordi personali della persona ritratta che in casa conserva anche un disegno preparatorio. Sono note altre copie dell’opera, una in bronzo e il gesso originale.
Vi si avverte l’esigenza di sintesi plastica come nelle altre sculture e l’intenzione di dare forma (dopo la ventata rivoluzionaria dell’avanguardia futurista) a una nuova compostezza che rivendichi i valori arcaici di una bellezza primitiva fondata sulla consistenza della materia. Rambelli – come in altri maggiori scultori dello stesso periodo – mirava a ricostruire un ordine scultoreo che si riannodasse alla tradizione e tenesse conto di motivazioni idealistiche e spiritualistiche (come si può rilevare anche un suo scritto del 1921, relativo alla concezione del bozzetto per un monumento a Vicenza, dove egli afferma di aver ricercato la sintesi di idea e forma).
Il testo di audioguida per questa opera è una selezione di parte della scheda di Orsola Ghetti Baldi per il catalogo della Mostra sul Liberty a Bologna e in Emilia-Romagna tenuta nel 1977.
N. inv. 1424