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Ercole Drei (Faenza, 1886 - Roma, 1973)
Atleta
gesso, 1908
cm. 49 x 22 x 15
Ercole Drei è scultore fedele alla tematica classicista legato a quei valori di forma e qualità provenienti dal mondo classico greco e romano tanto che per lui, come ha scritto nel testo di presentazione della mostra personale alla Terza Quadriennale di arte nazionale del 1939, «neanche il grande Rinascimento ha superato la solenne bellezza della pittura pompeiana». Come ha ben scritto Franco Bertoni lo «scultore faentino è ideologicamente classicista e fautore di un “ritorno all’ordine” in quanto, intimamente convinto de dissolvimento dei valori nella propria epoca, scopre che il passato ha dato opere non superate e che solo riferendosi a quelle e alla loro tradizione (conclusasi nell’Ottocento) è possibile riscattarsi dalla decadenza e dalla confusione dei linguaggi». Drei è artista «in nome di una fedeltà costante a valori considerati imprescindibili e ad una tradizione ritenuta esemplare» per cui «non può non fare riferimento alla grande tradizione classica, cui intende innestarsi, ed al Museo, il luogo dei valori consacrati, come laboratorio di temi ed immagini».
Il recupero della forma in senso classista si apre con questa opera realizzata nel 1908 e per la quale è rintracciabile un forte riferimento all’Hermes di Ercolano e trova una piena maturazione nel Ragazzo che si spoglia realizzato nel 1919 e ora nel patrimonio della Pinacoteca Comunale di Forlì. Anche per quest’ultima opera è evidente il richiamo alla statutaria ellenistica, mantenuto costante nella produzione artistica di Drei, tanto che Ennio Golfieri lo potè opportunamente definire il «campione del classicismo novecentista italiano».
N. inv. 902