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Di Balduccio Giovanni
(Pisa, 1300 ca. - 1349 ca.)
Figlio di Balduccio di Alboneto, nacque a Pisa intorno all'anno 1300.
Svolse il suo apprendistato da scalpellino nel grande cantiere dell'Opera del Duomo di Pisa negli anni immediatamente successivi all'uscita di scena di due grandi maestri della scultura toscana, Giovanni Pisano (morto nel 1314) e Tino di Camaino[1]. Nel mediocre niveau del nuovo capomastro Lupo di Francesco da Pisa e della sua bottega, è credibile che le sue sculture lo abbiano messo in mostra piuttosto presto. Non fu allievo di Giovanni Pisano per motivi anagrafici e non è documentata alcuna occasione di incontro con Andrea Pisano e la sua bottega. Al contrario si ritiene molto probabile un sodalizio artistico con Tino di Camaino, col quale sembra condividere anche certi stilemi e molte caratteristiche esecutive.
La sua attività si svolse essenzialmente in Toscana e a Milano; tra le poche notizie biografiche di cui siamo a conoscenza c'è il trasferimento dell'artista in Lombardia, su invito di Azzone Visconti, intorno al 1334. Ha lasciato la sua firma nelle sculture di Sarzana (1327), San Casciano in Val di Pesa (1330-31) e Milano (1339 e 1347); l'ultima sua impresa potrebbe essere stata la decorazione della facciata della chiesa di Santa Maria di Brera.
Nel 1349 gli venne offerta la nomina a capomastro del cantiere del Duomo di Pisa, ma Giovanni la rifiutò. Si suppone che sia morto nello stesso anno, data l'assenza di ulteriori notizie su di lui.