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PINACOTECA DI FAENZA
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Foschi Sigismondo

(documentato dal 1520 al 1532)

Le notizie documentate riguardanti Sigismondo Foschi sono esigue. Sappiamo fosse figlio dell’orafo e argentiere di Faenza Antonio Foschi detto dellaFiorentina”, e fratello di Benedetto e Giuliano, anch'essi pittori, e che si formò probabilmente a Firenze presso Giovanni Antonio Sogliani o Fra Bartolomeo e Andrea del Sarto.

Nel 1520 è ricordato dai documenti per la commissione di una pala per la chiesa di San Francesco di Faenza, ora perduta, mentre nel 1522 gli viene commissionata la pala con l’ Assunzione della Vergine, per la chiesa di Santa Maria Assunta di Solarolo.

Gli stretti rapporti con Firenze vengono mantenuti durante tutta la sua carriera artistica. Mostra evidenti riferimenti all’ambito di Fra Bartolomeo e Andrea del Sarto, soprattutto nella pala con la Madonna, il Bambino e i Santi Bartolomeo, Giovanni Battista e altri due Santi già a Brera e ora a Faenza, a lungo ritenuta opera del Frate.

Altre opere, prima attribuite al Foschi, vengono oggi prudentemente attribuite all’ambito dell’artista. Per esempio la Madonna dell’Angelo, venerata nella chiesa di Santa Maria dell’Angelo di Faenza e l’Incredulità di San Tommaso, pala realizzata per la chiesa del Suffragio di Faenza.

Pittore di un certo rilievo nell’ambito della pittura faentina della prima metà del Cinquecento e rappresentante dell’indirizzo rivolto al protomanierismo fiorentino si segnala come buon colorista, per la sicurezza nel rendere il chiaroscuro e le morbidezze di alcuni sfumati riservando talvolta una certa libertà e disinvoltura nell’uso di toni aspri e freddi.

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