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Liverani Romolo
(Faenza, 1809 - 1872)
Romolo Liverani nacque a Faenza il 12 settembre 1809.
Fu allievo prediletto di Pietro Tomba nella locale scuola di architettura. Dal 1824 era già attivo come acclamato scenografo nei teatri di Faenza, Ravenna, Senigallia e Lugo. Lavorò in tutta l'Italia settentrionale e centrale presso i più importanti teatri, ma particolarmente in Romagna e a Faenza. Straordinario interprete della decorazione faentina dell'Ottocento, proseguì con il fratello maggiore Antonio la tradizione neoclassica inaugurata da Felice Giani arricchendola di stilemi romantici.
Nel 1830 eseguì decorazioni prospettiche nel Palazzo Mazzolani, del 1831 è lo scomparto della Chiesa di San Vitale, del 1837 i decori di Villa Rotonda, nel '39 il convento di San Domenico, nel 1840 decorò lo studiolo di Palazzo Gessi, e del 1842 sono le decorazioni di Palazzo Pasolini Zanelli. Negli stessi anni opera con il fratello Antonio in molti palazzi e case faentine. Nel 1843 fu attivo nelle dimore patrizie di Ravenna. Verso il 1848 dipinse le lunette dipinte nel Palazzo Laderchi a Faenza raffiguranti le due ville di campagna di proprietà dei Conti Laderchi: villa il “Prato” e la villa di Prada. L'anno 1851 curò la realizzazione del teatrino Perticari di Sant'Angelo in Lizzola. Tra il 1852 e il 1857 eseguì, sempre col fratello, la decorazione della Cappella dell'Immacolata della Chiesa di San Girolamo all'Osservanza di Faenza, dedicandola al padre, morto nel 1848.
Negli anni 1856 e 1858 restaurò le chiese del Suffragio e di San Maglorio. Negli stessi anni, tra il 1850 e il 1865, realizzò le scenografie per il nuovo presepe dei Conti Zucchini. Tra altri lavori nelle chiese, dipinse nel 1859 due lunette nella cappella del Crocifisso nella Cattedrale di Faenza. Compì numerosi viaggi per le terre di Romagna, registrando puntualmente nei suoi taccuini scorci di città, paesi e paesaggi. Morì a Faenza il 9 ottobre 1872.