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In questo spazio, che funge da collegamento tra il pianoterra e il primo piano della Pinacoteca, sono esposte alcune opere di Giovanni Battista Bertucci il Vecchio (Faenza, 1470 ca. – 1516), in continuità con l’esposizione della precedente sala. In particolare si possono ammirare due affreschi staccati dalla chiesa di San Sebastiano di Faenza, raffiguranti Cristo che cade sotto la croce e la Deposizione di Cristo nel sepolcro, oltre che il Noli me tangere con i Santi Pietro e Andrea.
Completano il percorso un paio di sculture in arenaria attribuite a Vincenzo Onofri (documentato dal 1493 al 1524) e una piccola serie di opere cinquecentesche di artisti emiliano-romagnoli quali Bartolomeo Ramenghi detto Bagnacavallo il Vecchio (Bagnacavallo, 1484 – Bologna, 1542) e Giacomo Francia (Bologna, 1484 – 1557), destinate alla devozione privata e aventi come soggetto la Madonna col Bambino.
Di rilievo è anche la mostra temporanea dedicata alla pala perduta di Guido Reni (Bologna, 1575 – 1642), in cui è possibile ammirare il frammento dell’opera superstite ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, riproduzioni fotografiche e incisioni che testimoniano la fortuna dell’invenzione reniana nei secoli.