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PINACOTECA DI FAENZA
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Vestibolo: approfondimento

La sala è alquanto suggestiva, nella sua dimensione corrispondente al lungo corridoio di accesso all’istituto già sede dei gesuiti e del primo liceo istituito dallo stato unitario già nel 1861. Ad aumentare il fascino della sala è il fondale con il grande gruppo in terracotta patinata di Alfonso Lombardi (Ferrara, 1497 ca. – Bologna, 1537) proveniente dall’Oratorio della Confraternita di San Giovanni Battista di Faenza, edificio distrutto a fianco del Palazzo del Podestà. Quest’opera è collocata nella sala dal primo allestimento della Pinacoteca ed ora nel fondo della sala del vecchio ingresso di cui anche attualmente è stato lasciata la vecchia denominazione di sala Vestibolo.

La mostra della sala si apre con una significativa raccolta di natura morta con opere dell’emiliano Felice Boselli (Piacenza, 1650 – Parma, 1732), del napoletano Giovanni Battista Ruoppolo (Napoli, 1629 – 1693), del veneto Francesco Guardi (Venezia, 1712 – 1793) e di Arcangelo Resani (Roma, 1670 – Ravenna, 1740) e Carlo Magini (Fano, 1720 – 1806), di area emiliano-romagnola e marchigiana.

Seguono opere di Felice Giani (San Sebastiano Curone, 1758 – Roma, 1823), maestro del neoclassico e autori di tante sale affrescate nei palazzi faentini, e una bella sezione sulla pittura faentina dell’Ottocento. Ad aprirla è Tommaso Minardi (Faenza, 1787 – Roma, 1871), faentino affermatosi a Roma come “principe del disegno” e protagonista della pittura purista. Importante nella sezione la presenza di un pittore paesaggista come Pietro Piani (Faenza, 1770 – Bologna, 1841), mentre significative a documentare l’arte ottocentesca faentina sono le opere di Michele Sangiorgi (Faenza, 1785 – Roma, 1822), Gaspare Mattioli (Faenza, 1806 – 1843), Romolo Liverani (Faenza, 1809 – 1872), Antonio Berti (Faenza, 1830 – 1912) e Tommaso Dal Pozzo (Faenza, 1862 – 1906).

Una selezione di pittura italiana dell’Ottocento presenta invece Massimo D’Azeglio (Torino, 1798 – 1866), Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908) e Silvestro Lega (Modigliana, 1826 – Firenze, 1895).

Due sculture di Auguste Rodin (Parigi, 1840 – Meudon, 1917) aprono la sezione di sculture presenti nella sala poi ripresa da lavori di Domenico Baccarini (Faenza, 1882 – 1907). E’ proprio quest’artista faentino, vero leader di un gruppo di giovani artisti presentati in parte nella sala successiva, che chiude l’esposizione del Vestibolo con la sua scultura e pittura aperta al confronto internazionale del primo Novecento.

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