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San Girolamo
olio su tela, prima metà sec. XVII
cm. 50x77 (cornice di cm. 9)
restauro a cura del Lioness Club di Faenza, anno 1999
Il dipinto presenta un'immagine classica di San Girolamo: il Santo è ritratto col manto rosso cardinalizio, all'interno di una caverna, intento a scrivere ispirato. Il volto del Santo è rivolto verso destra, attirato da un bagliore nel cielo. Davanti a lui il Crocifisso, il cappello cardinalizio, il calamaio e a terra giace un libro. Sulla destra compare il suo emblema, il leone accucciato ai suoi piedi. Sulla sinistra un tratto di paesaggio boscoso, dove si scorge una collina con villaggio. Attribuito nel 1881 da Federico Argnani al Parmigianino e poi da Renato Roli ad un artista emiliano di educazione ancora manierista, ma già orientato in senso carraccesco. La ripulitura eseguita alla fine dell'Ottocento ha consentito di leggere la sigla A.Al.i.,che conferma l'ipotesi del Roli e permette l'attribuzione ad Alessandro Albini, pittore bolognese seguace di Lodovico Carracci e attivo nei primi decenni del Seicento.
N. inv. 20