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Biagio d’Antonio da Firenze (Firenze, 1446 ca. - documentato fino al 1510)
San Pietro Apostolo
tempera su tavola, 1480 ca.
cm. 117x49 (cornice di cm. 8 cm)
acquistato nel 1881
L’opera venne acquistata nel 1881 dall’antiquario Aristide Bellenghi e probabilmente in origine era parte di un polittico, come potrebbero suggerire la dimensione, simile a quella dei due dispersi San Sebastiano e San Giovanni Battista, e la costituzione tipologica. Possibile però anche la realizzazione di questa tavola come arredo per le pareti di piccole cappelle.
Dopo una prima attribuzione a Girolamo Marchesi da Cotignola, seguita da quella a Giovan Battista Utili, il Corbara ha restituito la paternità del dipinto a Biagio D’Antonio, correggendo anche il titolo di San Pietro Martire con quello di San Pietro Apostolo. Stilisticamente l’opera appartiene alla maturità dell’artista come testimoniano il prato fiorito, la vegetazione sulle rocce ad arbusto sferico e le qualità della splendida veduta di Firenze sullo sfondo.
Il Santo è raffigurato con gli attributi tradizionali, la chiave e il libro. Nei lineamenti severi del volto e nel panneggio pesantemente drappeggiato sono possibili paragoni con i Santi laterali della Pala proveniente dal Convento dei Domenicani.
L’opera presenta un cattivo stato di conservazione delle vernici, a causa di una trasposizione su tela avvenuta in epoca imprecisata.
N. inv. 123