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Annunciazione
tempera su tavola, 1475 ca.
cm. 113x223 (cornice di cm.18)
dalla chiesa di San Pietro, Fossolo (Faenza)
acquistato nel 1887
Il capolavoro dell’artista fiorentino, realizzato nel 1475 circa è proveniente dalla Parrocchia di Fossolo, attualmente dedicata a San Pietro. Il quadro dell'Annunciazione entrò nelle collezioni della Pinacoteca in seguito ad acquisto nel 1887.
Probabile coronamento di un polittico, la lunetta è datata da Roberta Bartoli, autrice della più recente e complessiva monografia su Biagio D’Antonio, al 1475 circa, quando Biagio realizzò a Faenza la Pala Ragnoli, ora custodita a Tulsa (Oklahoma, USA).
L'Annunciazione, in cui l'arcangelo Gabriele preannuncia alla Vergine Maria che sarebbe diventata la madre di Cristo, era un tema sentito nella pittura fiorentina. Biagio D’Antonio riprende questa tradizione già dall’uso della luce diffusa che uniforma i volumi e che richiama le prime elaborazioni del Beato Angelico. La composizione è per molti versi assai simile alla tavola che Leonardo da Vinci realizzò, probabilmente, tra il 1472 e il 1475, e si ricollega alla comune giovanile attività dei due artisti nella bottega del Verrocchio. Le due figure di angeli, posti sulla sinistra, incuranti dell’evento sacro mostrano l’influenza dell’arte del Verrocchio, mentre è di derivazione leonardesca la postura della Vergine e l’idea della porta aperta da cui s’intravede l’interno di una stanza.
La lunetta fu acquistata nel 1887 insieme alle due tavole perdute durante la Seconda Guerra Mondiale, raffiguranti i Santi Sebastiano e Giovanni Battista.
N. inv. 195