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Fanciulla tra i gigli
olio e pastello su tela, 1906
cm. 120x59,5 (cornice di cm. 2)
acquistato nel 1930
Orsola Ghetti Baldi nella scheda dell’opera per il catalogo della mostra sul Liberty a Bologna e in Emilia-Romagna ha evidenziato la «suggestiva l’impaginazione previatesca per il motivo dei gigli e l’atteggiamento mistico della donna avvolta in fluide vesti». Tuttavia, continua, «il modello previatesco è riveduto e corretto mediante una sintetizzazione: non siamo di fronte a un tutto fluido dove le linee del disegno arrivano ad emulsionare le figure e il paesaggio in un’affascinante arcana fusione; qui i contorni non sfumano, ma sono anzi sottolineati, sia pure da una delicatissima grafia; lo sfondo poi diventa autonomo principio decorativo rispetto alla figura in primo piano, che ricorda anche le flessuose donne-angelo di Bistolfi. Il tutto è risolto in un cromatismo dai toni pastello, che ben si addice al languore romantico simbolico di questa scena».
Claudio Spadoni nel catalogo della mostra in occasione dei cento anni della morte di Baccarini ha commentato l’opera definendola «di un diffuso rosato intenso e d’una eleganza, una leggerezza più nabis che liberty, posto che Baccarini conoscesse la pittura di quei giovani stregati dal Gaughin bretone un quindicennio addietro».
N. inv. 694