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PINACOTECA DI FAENZA
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Maestro della Pala Bertoni (Faenza, ultimo quarto del XV secolo)

207

Cristo in pietà

409.jpg

tempera su tavola

cm. 76x53 (cornice di cm. 8)

proprietà Collezioni d'arte Crédit Agricole Italia 

 

L’opera è stata depositata in Pinacoteca dalla Banca del Monte di Faenza. La critica si è trovata concorde nell’attribuire il dipinto al Maestro della Pala Bertoni, pittore inizialmente identificato con il faentino Leonardo Scaletti e in seguito con Giovanni da Oriolo, ma la questione, alquanto complessa, è ancora irrisolta.

La tavola raffigurante il Cristo in Pietà, a mezzo busto, sul fondo nero costituito dalla croce ha una composizione di matrice nordica. L’immagine, dominata dal triste volto di Cristo, è disegnata con una linea nitida capace di raggiungere punti di elevata esecuzione formale come nelle pieghe del perizoma o nelle ciocche dei capelli, o di distinguere il volto e il torso con una stesura luminosa e tersa di colore o di seguire puntigliosamente i contorni.

L’opera mostra forti assonanze stilistiche con la Pala Bertoni: sia per il tono coloristico, sia per le anatomie sottili, la sporgenza delle ossa, le pieghe rigide del perizoma e sia per le somiglianze del volto con quello di San Giovanni Evangelista, e delle mani con quelle del Beato Bertoni.

E’ evidente comunque l’interesse e l’apertura verso il linguaggio stilistico ferrarese, ma pochi sono sempre stati i riferimenti sicuri. Per Golfieri il dipinto è formalmente ferrarese e spiritualmente fiorentino. Per Anna Tambini il rimando più vicino a questa opera sono alcuni modelli degli anni ’50-’60 del Quattrocento tra il Veneto e Ferrara riscontrabili in Viavarini e in altri artisti ferraresi della transizione tardogotica verso il Rinascimento. Con questa lettura  il Cristo in Pietà sarebbe quindi precedente alla Pala Bertoni.

N. inv. 207

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