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Madonna in trono col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Giacomo Minore, nella lunetta Padre eterno e cherubini
olio su tavola, 1497
cm. 179x75; cm. 92x182,7 (lunetta)
dalla Confraternita di San Michelino in Faenza
Il 12 giugno 1497 i committenti, priori della Confraternita di San Michelino, chiesero un’opera tale da essere giudicata dai periti dell’arte più degna e più bella di qualunque altra tavola esistente a Faenza. Il risultato, già apprezzato dai committenti quando completarono il pagamento tre anni dopo la loro richiesta, fu, come ha scritto Giordano Viroli, uno dei massimi raggiungimenti dell’attività iniziale del Palmezzano, dove l’influenza del maestro Melozzo si fonde con coerenza alle esperienze della scuola veneta.
Particolarmente riusciti i due Santi laterali, con un San Michele Arcangelo vestito, secondo Carlo Grigioni, più che d’una armatura, d’eroica bellezza, e il San Giacomo Minore, figura mite, dignitosa e assorta. Grande importanza nell’opera ha anche il paesaggio sullo sfondo, con fresche scene simboliche e minuziosa descrizione naturalistica. L’ambientazione è rinchiusa in una complessa architettura capace di mantenere equilibrio dando piena regalità alle sacre figure.
N. inv. 112