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Impresa araldica di Astorgio I Manfredi
pietra calcarea, 1378 ca.
cm. 109x68
dal Castello di Ceparano (Faenza)
acquisto, 1893
La targa proviene dal distrutto Castello di Ceparano presso Faenza. Fu costruito per volere di Astorgio I Manfredi come commemora l’iscrizione, e in seguito acquistato a Forlì.
Composta in realtà da due parti, dove la prima è la superiore con la scultura dell’impresa manfrediana così detta del “caprone sarcinato”, con il motto in lingua sassone “WAN ICH MACH” (“sol che io possa”), a testimonianza delle origini tedesche del medioevo feudale. Nella scritta sotto è ricordata invece la costruzione del castello con la data del 1378.
Il mezzobusto del “caprone sarcinato”, cioè carico di un sacco pieno, è identificabile secondo gli studiosi e con l’uso delle fonti lasciate dai cronisti in un dromedario con il capo nascosto dentro un elmo il cui cimiero è a testa di liocorno. Successive versioni di questo stemma araldico sono state utilizzate ad esempio dal vescovo Federico Manfredi con tutto il corpo dell’animale accovacciato ed accogliente tra le zampe anteriori lo stemma inquartato manfrediano.
Una testimonianza dell’utilizzo di questo stemma è nei tondi maiolicati della bottega di Andrea della Robbia presenti nel Duomo di Faenza e realizzati intorno al 1475.
N. inv. 200