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Fiume Salvatore

(Comiso, 1915 – Milano, 1997)

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Salvatore Fiume nasce a Comiso (RG) nel 1915. Dopo aver studiato tre anni alla Scuola d’Arte di Comiso, nel 1931 vince una borsa di studio per un corso di calcografia all’Istituto d’Arte di Urbino. Quindi, diplomatosi nel 1936, si trasferisce a Milano, dove lavora per diversi editori, collaborando con diverse riviste come La Lettura, con Tecnica e Organizzazione dell’Olivetti d’Ivrea e con Il Dramma.

Le illustrazioni più apprezzate sono La secchia rapita, Uriele e i racconti magici, I signori Golovliov, Uragano e Bernadette. Successivamente, Fiume ottiene il suo primo riconoscimento con un romanzo, Viva Gioconda!, scritto nel 1943. Nonostante il successo letterario, decide di dedicarsi completamente alla pittura e nel 1946 abbandona il posto di art director che nel frattempo aveva ottenuto presso Tecnica e Organizzazione.

Si trasferisce a Canzo, nei pressi di Como, dove allestisce uno studio per dipingere. La sua arte è animata dalla dimensione onirica e mitologica caratteristica di De Chirico e Savinio. La pittura di Fiume raccoglie sagome antiche e statuarie immerse in atmosfere cromaticamente espressioniste.

Eclettico e originale Salvatore Fiume realizza dei bassorilievi con carte colorate, si diletta con la ceramica e si appassiona alla scenografia che lo porta ad allestire la Scala di Milano, il Massimo di Palermo e il Covent Garden di Londra. Ai Littoriali dell’arte del 1935 vince il secondo premio, espone alla Calcografia di Roma, alla Triennale di Milano del 1938, alla Biennale di Venezia del 1942 e in diverse rassegne in Italia e all’estero. Nel 1949 Fiume presenta la prima esposizione personale alla Borromini di Milano e nel 1950 espone ancora alla Biennale di Venezia.

In questo stesso periodo il pittore realizza in questo stesso periodo l’importante dipinto per il salone del transatlantico Andrea Doria. Nel 1962 cento opere dell’artista sono presentate in diversi musei tedeschi. Oltre alle figure statuarie, caratteristici di Fiume sono i graffiti, di cui esempi sono le pitture realizzate su rocce in Etiopia nel 1973.

L’anno successivo al Palazzo Reale di Milano viene organizzata un’imponente antologica nella grande Sala delle Cariatidi che prevede una sezione di riguardo dedicata alle rocce etiopi dipinte.

Negli anni Settanta Fiumefreddo Bruzio, un paesino calabrese, accoglie diverse opere scultoree e pittoriche di Fiume. L’attività di scultore porta l’artista a realizzare la statua bronzea del Parlamento Europeo e i gruppi in pietra degli ospedali San Raffaele di Roma e di Milano. Nel 1988 gli viene conferita la laurea ad honorem in Lettere moderne dall’Università di Palermo. Muore a Milano nel 1997.

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