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Giuseppe De Gregorio (Spoleto, 1920 - 2007)

1758

Natura morta con foglie

35.jpg

olio su tela, 1973

cm. 50x60

Firmato in basso a sinistra "DE GREGORIO"

donazione Bianchedi - Bettoli/ Vallunga, 2010

Gli oggetti che popolano le tele di De Gregorio, foglie, pesci, farfalle, bucrani, granceole, sono presenze di ascendenza surreale. Sono fossilizzazioni di vita animale e vegetale. Gradualmente diventano decifrabili pur mantenendo una forte caratterizzazione immaginativa, della materia che si fa e si disfa in una perenne alternanza di vita e di morte.

Nel 1964 è invitato alla Biennale di Venezia. Successivamente, approfondisce i suoi racconti di immagine. Poi, negli anni Settanta, l’artista coglie nelle tele la vitalità di microcosmi naturali, con accese cromie accordate su gamme preziose di toni luminosi, elaborando una nuova geologia del paesaggio.

Grazie ad una tavolozza di straordinaria vitalità, emerge il forte temperamento cromatico dell’artista, che anima e alleggerisce la materia pittorica facendola vibrare tanto da far quasi levitare e pulsare le immagini, incentrata nella Natura morta del pescatore (1971), su gamme di rosa, viola e grigi e in Natura morta con foglie (1973) sui verdi con accensioni improvvise di bianchi.

Sopratutto vi è un raffinato tonalismo giocato su alleggerimenti luminosi di squarci di luce che animano le ombre profonde, affidato ad con un colore di alta resa emotiva. Sono opere caratterizzate da un senso di sospensione, ma anche di metafisico silenzio, da un equilibrio tra emozione e realtà, tra conoscenza ed immaginazione, tra percepito e liricamente intuito.

È questa la fase cui ricondurre i dipinti in esame, dove l’artista enuclea in vitro una "camera magica entro cui i filtri e le radiazioni siderali operano la demistificazione dell’ambiguità del rapporto interno-esterno, oggetto-ambiente".

La visione del mondo che propone De Gregorio è trasposta, come cristallizzata, "le forme-oggetto non appartengono più ad una realtà quotidiana, rinascono in una diversa natura cosmologica, da una sorta di glacializzazione, instauratrici di una mitologica preistoria di una diversa, sconosciuta civiltà".

N. inv. 1758

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