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Berti Antonio
(Faenza, 1830 - 1912)
Antonio Berti nacque a Faenza il 20 settembre 1830 da una famiglia di umili condizioni.
Compì i primi studi presso il Ginnasio, poi presso la Scuola di Disegno sotto la guida dell’architetto Pietro Tomba e del pittore Achille Farina scoprendo la propria inclinazione verso la pittura. Nel 1852 si trasferì a Firenze grazie all’aiuto di benefattori faentini e completò gli studi presso l’Accademia di Belle Arti con l’insegnamento di Antonio Ciseri ed Enrico Pollastrini. Durante questo periodo strinse amicizia con Odoardo Borrani e Luigi Bechi avendo così modo di frequentare il gruppo di macchiaioli che riconobbero le sue capacità. Lo stesso Stefano Ussi nel 1854 lo volle come collaboratore nella stesura dell’abbozzo a chiaroscuro La cacciata del duca d’Atene.
A causa nel 1857 della morte del padre, dovette rientrare a Faenza per difficoltà finanziare, svolgendo svariati lavori. Nel 1864 vinse il concorso della Cattedra di Disegno ornamentale e figurato presso la Scuola di Disegno succedendo a Farina. Con la trasformazione della Scuola di Disegno in Scuola d’Arte e Mestieri, Antonio Berti ne divenne il direttore fino al 1906. Durante questo periodo diede un preciso indirizzo per una formazione rigorosa ai giovani nei quali intuiva il talento, sollecitando il loro interesse ma lasciando allo stesso tempo spazio all’espressione individuale. Alcuni tra i suoi più celebri studenti furono Francesco Rava, Antonio Argnani, Domenico Baccarini, Orazio Toschi; gli scultori Ercole Drei e Domenico Rambelli; i ceramisti Pietro Melandri, Anselmo Bucci, Riccardo Gatti.
Lasciata la scuola per l’anzianità, Antonio Berti che aveva da sempre condotto una vita solitaria, si ritirò presso la famiglia Mazzotti che lo assistette fino alla morte avvenuta nel 1912 curando inoltre la destinazione delle sue opere alle appropriate raccolte pubbliche.