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L'ultima cena
olio su tela, 1803 – 1810 ca.
cm. 73 x 99,5 (cornice di cm. 14)
dalla Congregazione di Carità di Faenza
Completamente assente dagli studi su Minardi a causa delle pessime condizioni conservative, a cui ha posto magistralmente rimedio Valerio Contoli nel 1993, è stato reso noto in quello stesso anno per la prima volta da Sauro Casadei. Sul retro la scritta “Di ragione del Orfanotrofio degli Esposti di Faenza”, ha consentito di appurarne la provenienza come deposito della Congregazione di Carità, come per la Cena in Emmaus. A tutt’oggi, però, non è stato possibile reperire documenti che consentano di stabilire la data del deposito, ma è certo che deve trattarsi di uno dei saggi inviati da Minardi a Faenza da Roma, negli anni dal 1803 al 1810, a dimostrazione dei progressi compiuti negli studi, grazie al sussidio della Congregazione.
Maria Rita Bentini collega il dipinto alle incisioni tratte da un’opera di Nicolas Poussin (Les Andelys, 1594 – Roma, 1655), l’Eucarestia, dalla serie raffigurante I sette sacramenti dipinta dal maestro francese attorno al 1647 per Paul Freary de Chantelou. Prima del 1803 Minardi, alla scuola di Giuseppe Zauli, suo maestro a Faenza negli anni giovanili, si esercita sulle stampe acquistate dal Municipio nel 1797, in cui le incisioni da Poussin sono presenti in buon numero.
La veste cromatica, nonostante i danni subiti alla tela, appare raffinata e vicina cronologicamente alla Cena in Emmaus.
N. inv. 919