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Madonna col Bambino, san Giovannino e angeli; i santi Ippolito e Benedetto: i santi Lorenzo e Romualdo; il Padre eterno tra angeli (Polittico dei Camaldolesi)
trittico, olio su tavola, 1506
centrale cm. 194x85, laterali cm. 135x59, cimasa cm. 70,5x86
dalla chiesa di Sant'Ippolito e Lorenzo in Faenza
a seguito della soppressioni napoleoniche, 1797
In un cartellino all’estremità inferiore della tavola si legge: IOANES BAPTISTA DE FAVENTIA PISIT ANNO DOMINI 1506. Si tratta della prima opera datata del Bertucci, eseguita su commissione dei Camaldolesi per la chiesa di Sant'Ippolito di Faenza. In questa chiesa il dipinto venne smembrato e la tavola centrale, per la presenza di un foro della serratura, servì forse in epoca barocca a chiudere qualche nicchia. In seguito alle soppressioni napoleoniche l’opera entrò a far parte della Pinacoteca Comunale. L’Argnani considerò quest’opera un capolavoro, notando “una nobiltà maggiore nelle teste” rispetto ad altre sue opere, tanto da considerarle “degne di Raffaello”, anche il Calzi la considerò l’opera in cui l’artista “…ha spiegate le sue più eccelse virtù” riuscendo a congiungere “idealismo religioso” e “sobrio e delicato verismo”. Nel trittico sono evidenti i caratteri perugineschi, che predominano su altre componenti, tipicamente romagnole. Nel pannello centrale, abbiamo la Vergine in piedi con i due angeli che le tengono aperto il mantello, iconografia derivata dalla Madonna della Misericordia, tipica dell’arte umbra e invece una novità nella cerchia faentina. Nei pannelli laterali, all’interno di stanze aperte su di un paesaggio, sono raffigurati i Santi: in quello di destra Sant'Ippolito, in abito di guerriero, e San Benedetto, in abito dell’ordine; in quello di sinistra San Lorenzo con la dalmatica, e San Romualdo in abito monastico. Nella cimasa è raffigurato il Padre Eterno a mezza figura, tra due angioletti che lo adorano.
N. inv 115